Loveless
di Andrei Zvyagintsev
6 dicembre 2017
Tiene fede al suo titolo Loveless, film che programmaticamente mette in scena la desolazione umana della popolazione russa cittadina, quella del benessere, distante dalle notizie che i molti mezzi di comunicazione sparano in sottofondo per tutto il film. Sono gli elementi di attualità che ben conosciamo, questioni di politica estera, guerra e difficoltà che i media restituiscono con grande freddezza. La stessa freddezza con la quale i due genitori protagonisti trattano un figlio che sembrano non aver voluto e che considerano un intralcio nelle loro storie di infedeltà e separazione.
Loveless impiega tutta la prima metà a raccontare, non senza un po’ di prolissa insistenza, il distacco tra questi uomini (ma soprattutto donne) e ciò che dovrebbe stargli a cuore (figli, mariti, politica estera). Poi quando il bambino in questione scappa, impiega tutta la seconda parte a raccontare la ricerca disperata. Questo è il punto in cui il film di Zvyagintsev diventa Il Buco di Becker, cioè i...
Con qualche freccia acuminatissima al suo arco e una seconda parte appassionante, Loveless evita il baratro che il suo inizio faceva intuire
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