Come in un bignami di quel che riconosciamo come polanskiano Based on a True Story affronta il luogo recondito in cui nascono le storie, quello situato dentro l’animo di chi le scrive. Per questo forse la scena migliore di un film impeccabile ma mai davvero incisivo, è quella in cui la protagonista, scrittrice in cerca di ispirazione davanti ad un foglio Word bianco, diventata amica di una donna che nutre una fascinazione per lei e che di lei decide di occuparsi, scende in una cantina. È un momento dalla scarsissima economia nella trama su cui tuttavia il film si sofferma con inusuale centralità, una discesa in un luogo mal illuminato in cui disporre trappole per topi e da cui poi risalire.

In tutta questa storia di contrasti, urla, paure e un senso di pericolo che aleggia, quello è il momento in cui più chiaramente sembra di vedere quel che, solo alla fine si intuisce essere stato il percorso della scrittrice, lo scavo dentro di sè per trovare una nuova storia.

Alla fine il libro che ...