Oltre la Notte
di Fatih Akin
15 marzo 2018
La sequenza più bella di In the Fade è quella che lo apre. Macchina a mano di qualità digitale bassa, un video amatoriale praticamente, che riprende un carcerato vestito in ghingheri farsi strada tra applausi e pacche sulle spalle degli altri detenuti, lo segue fino a che non entra in un’altra stanza e intanto parte I Got Sunshine dei Temptations. Si sta andando a sposare nel carcere, vediamo infatti la sposa e l’officiante, non hanno anelli e per questo se ne sono tatuati uno ognuno sull’anulare.
C’è tutto Akin: un senso di rispetto per il cuore nobile e per i sentimenti unito a quel legame che in lui è sempre fortissimo tra quello che si prova nell’animo e quello che accade nel corpo. Solo quando il secondo riflette il primo in qualche modo, solo se il sentimento ha una ricaduta visibile sulla carne allora davvero esiste.
C’è tutto Akin: un senso di rispetto per il cuore nobile e per i sentimenti unito a quel legame che in lui è sempre fortissimo tra quello che si prova nell’animo e quello che accade nel corpo. Solo quando il secondo riflette il primo in qualche modo, solo se il sentimento ha una ricaduta visibile sulla carne allora davvero esiste.
Ma non è questo In The Fade, il film è un altro, una storia di vendetta e sete di giustizia. Subito dopo (ma nella storia sono passati anni) ci sarà un attacco omic...
Parte benissimo In the Fade ma è solo un'illusione, perchè il resto del film va da tutt'altra parte, una più vaga e meno potente
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