Euforia
di Valeria Golino
25 ottobre 2018
Non ha nessuna fretta di consegnare tutte le informazioni agli spettatori Euforia, le tiene per sé a lungo, lascia intuire qualcosa e si diletta a giocare al gatto col topo, raccontando momenti di vita quotidiana proprio quando dovrebbe invece spiegare.
C’è fin dall’inizio una malattia che incombe su uno dei membri della famiglia composta da un fratello dichiaratamente gay, diventato ricco facendo l’imprenditore d’arte a Roma, un altro che invece è rimasto a Nepi a fare l’insegnante a scuola assieme ad una madre sveglia e attiva. Questa malattia attirerà tutti a Roma, in una storia che Valeria Golino, al suo secondo film, sceglie di raccontare lavorando sulle ellissi.
C’è fin dall’inizio una malattia che incombe su uno dei membri della famiglia composta da un fratello dichiaratamente gay, diventato ricco facendo l’imprenditore d’arte a Roma, un altro che invece è rimasto a Nepi a fare l’insegnante a scuola assieme ad una madre sveglia e attiva. Questa malattia attirerà tutti a Roma, in una storia che Valeria Golino, al suo secondo film, sceglie di raccontare lavorando sulle ellissi.
Invece che seguire un flusso siamo presi quindi in una storia che comprime diversi mesi saltando di episodio in episodio, per far vedere come uno dei membri cerchi di tenere nascosto cosa sta davvero accadendo agli altri, per non veder crollare tutto. E proprio in queste ellissi, nei momenti che Valeria Golino sc...
Unendo due opposti come Scamarcio e Mastandrea, Valeria Golino con Euforia dimostra di essere una regista non comune con una sensibilità fantastica per il cinema
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