Ci sono tutti gli stereotipi del cinema autoriferito degli anni ‘80 in Knife + Heart, c’è il Pedro Almodovar dell’inizio di Lègami e il De Palma di Omicidio a Luci Rosse, impermeabili, mascheroni, coltellacci che penetrano e omicidi in serie in una troupe di film porno LGBTQ prima che questa sigla esistesse.

Non salta nemmeno uno stereotipo del cinema e della mitologia queer il film di Yann Gonzales, che mette in scena l’omosessualità, la bisessualità e i trans con la passione per l’esibizione edonistica della diversità come Almodovar (solo che per lui era una forma di affermazione di qualcosa che era realmente tabù) e omaggia i gialli italiani come De Palma, tutto in un mondo, quello del 1979 , in cui potersi divertire con la pellicola e il rapporto tra tagli del montaggio e tagli dell’assassino. Tutto a posteriori.

Ma non c’è vera goduria in Knife + Heart, non c’è nessuna reale ironia se non tra i titoli dei film porno girati (il migliore, ambientato vicino ad un ruscello, è Di Sperm...