L’idea alla base di La Strada di Samouni è molto forte: raccontare un violento bombardamento realmente avvenuto a Gaza, ovvero l’operazione Piombo fuso, con un misto di realtà (le vite dei sopravvissuti nel momento in cui cercano di ricostruire la propria esistenza assieme alle abitazioni e ad una comunità) e di finzione (i momenti del bombardamento e dell’attacco via terra delle forze israeliane sono ricostruiti a partire dai ricordi dei bambini coinvolti animati dai disegni di Simone Massi).

Il film di Stefano Savona, presentato alla Quinzaine des Realisateurs, comincia adottando il punto di vista delle vittime designate (i bambini) e continua tramite i loro ricordi a ricostruire l’arrivo delle bombe e dei militari. Quando ad un certo punto arriva allo zenith (i momenti più drammatici, tra morte, urla, tensione e minaccia) le uniche immagini tra cui alterniamo sono quelle gelide in bianco e nero del drone che ha bombardato e quelle animate (anch’esse in bianco e nero) che mostrano co...