Stavolta la trama è ancora più esile che in Wolf Children e il racconto ancora più spaccato che in The Boy And The Beast. Stavolta Mamoru Hosoda ha affiancato una serie di momenti, scene e assurde fughe fantastiche per raccontare come un bambino di 3 anni elabori l’arrivo di una sorella in casa. I genitori erano prima tutti per lui, ora c’è qualcuno che gli ruba l’affetto e che non gli risponde, non gioca con lui e non fa che lamentarsi.

Nella storia della prima perdita di un amore di qualunque essere umano, il primo trauma per un affetto che si desidera e che scompare di punto in bianco, Mamoru Hosoda vede l’occasione perfetta per realizzare quello che appare come uno studio su come si possa animare un bambino. Tutto il film riguarda la maturazione in Kun dell’idea di essere un fratello maggiore, di iniziare a voler bene ad una sorella minore e rassegnarsi a condividere i propri genitori, ma trattandosi di un bambino di 3 anni non si può far sì che questa maturazione passi dai dialogh...