Non si dimentica mai come dirigere, si perde solo la voglia, lo stimolo o la forza di farlo. Dolor y Gloria lo conferma. Pedro Almodovar non è stato se stesso, non ha girato film all’altezza delle sue capacità per almeno 15 anni (con la notevole eccezione di La Pelle Che Abito, film di ritorni, richiami e clamorosa aderenza ai suoi stilemi di una volta), scopriamo qui che sta veramente male, o almeno lo è stato davvero parecchio, che non aveva proprio la forza di girare un film per i tanti e diversi dolori che lo affliggono. Tuttavia, trovata una storia che davvero lo interessa (la sua), ha trovato anche il mestiere lì ad aspettarlo.

Dolor y Gloria è la storia di un regista che non si chiama Pedro Almodovar ma è Pedro Almodovar, afflitto da dolori, acciacchi, acufene, blocchi all’esofago e quant’altro, una serie di mali così intollerabili che l’hanno alienato da tutto, anche dal suo lavoro (“Fare il regista è un lavoro fisico”) e quindi è caduto in depressione. Incontra così l’eroina e...