Tommaso Buscetta affascina tutti. Si cura, ha i capelli sempre a posto, si fa fare gli abiti dal sarto, è vanitoso e non cerca il potere, cerca una vita soddisfacente. Piace alle donne e piace a Marco Bellocchio che non riesce a celare una strana forma di attrazione verso il pentito di mafia più importante della storia italiana. Non la cela in tutta la prima parte quando si concede imprevedibilmente al genere criminale con stupefacente istinto commerciale. Nessuno si sarebbe potuto aspettare da lui una scena come quella dei due elicotteri, incredibile per la durezza manifesta di Favino/Buscetta, non lontana da quella di Al Pacino/Tony Montana davanti alla motosega (e chi mai si aspettava di dover menzionare Scarface in una recensione ad un film di Bellocchio!).

Questo che per tutta la prima metà è sicuramente il film con le maggiori concessioni al cinema commerciale girato da Marco Bellocchio, molto più concentrato sui fatti che sui personaggi, nella seconda parte si appassiona a proce...