Siamo sempre nell’estate del 1994, quella di Mektoub: Canto Uno, ma a Settembre, ultimi scampoli di mare e vacanza. Al gruppo visto nel primo film si aggiunge nella prima scena Marie, di Parigi, anche lei rimorchiata in spiaggia da Tony, come era avvenuto per Charlotte nell’altro film. Dopo 40 minuti di dialoghi in riva al mare andremo in discoteca dove rimarremo per i restanti 160.

Nonostante l’inizio di Mektoub: Intermezzo possa sembrare l’apice della parola, in realtà è l’apoteosi dell’immagine. Kechiche tiene lo spettatore attaccato allo schermo con un’immensa scena dialogatissima, un profluvio di vocaboli che non porta avanti nessuna trama (tranne un piccolo accenno ad una gravidanza e forse un aborto) e lo fa con la forza delle immagini e della composizione delle sue inquadrature, spesso controluce, che rivelano sempre qualcosa di nuovo. Anche nei piani d’ascolto. Corpi bagnati che si asciugano al sole del tramonto. Volti che si guardano e come sempre si desiderano o cercano di f...