Il cinema asiatico è l’unico ad oggi che abbia ancora quella forza giovanile di creare con regolarità immagini memorabili che sintetizzino la società (loro ma in fondo anche nostra), la condizione umana e gli abissi che siamo capaci di creare. Quella sfrontatezza da cinema italiano anni ‘40 o americano anni ‘70 tra genere e autore, fascino e capacità di leggere in una storia ben più che la sola trama, sono loro ad oggi gli unici a padroneggiarla così tanto da infonderla nei film medi come quelli alti.

The Wild Goose Lake si apre con un’incredibile convention di criminali da poco tenuta nello scantinato di un hotel, prima una relazione tecnica su come si manomettono gli allarmi dei motorini e poi una “slide” che in realtà è solo una mappa della città per dividersi le strade. Scatterà una rissa e come molti momenti d’azione del film sarà raccontata per ellissi, solo i colpi subìti e gli spari, come se il movimento non fosse importante.
Lo stesso accadrà ai poliziotti, aggregati umano per...