Il Piccolo Principe
di Mark Osborne
1 gennaio 2015
Grandissima fatica di animazione in 2D, stop motion ma soprattutto CGI, Il Piccolo Principe nasce come un’impresa impossibile. La facile considerazione per la quale il libro di Saint Exupéry non può avere senso se non nella sua forma scritta e disegnata sembra averla capita (e bene) anche Mark Osborne, che con Kung fu Panda aveva dimostrato una sensibilità non comune per le emozioni.
Nel suo film la storia del principe su un piccolo pianeta che incontra l’aviatore nel deserto è raccontata proprio con quelle parole e quei disegni (coadiuvati da un po’ di stop motion), perchè è una bambina costretta dalla mamma ad un regime di vita disumano a scoprirla nei fogli che gli presta il suo vicino, l’anziano aviatore.
Con questa trovata il film riesce per almeno una buona metà a tentare l’impossibile, rendere quella piccola poesia delle semplici considerazioni, riuscendo parzialmente a rievocarla in chi già la conosce con l’espediente dell’animazione ...
Diviso rigidamente in due parti quest'ultimo adattamento di Il Piccolo Principe racconta sia la storia che conosciamo sia un suo improbabile seguito
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