“L’amore è una reazione chimica che viene e va”, dice la sorella maggiore del protagonista di Chemical Hearts Henry (Austin Abrams) al fratello disperato per amore: “E va bene così”. Questa riduzione dei sentimenti alla loro natura scientifico-chimica, con la conseguente normalizzazione del dolore psicologico a fenomeno fisico, è però non tanto il tema dichiarato, quanto una suggerita e più celata poetica che sta dietro a Chemical Hearts (che già dal titolo se ne fa manifesto): ed è sostanzialmente la chiave di lettura proposta dal film, attraverso una spinta alla sana razionalizzazione, per poter superare il dolore di un lutto.

Perché è invece proprio il lutto il tema principale del film, secondo lungometraggio di Richard Tanne (che aveva debuttato con un buon successo quale Ti amo presidente, sull’amore tra Barack e Michelle Obama), che nonostante i protagonisti adolescenti e la trama da teen movie è un dramma decisamente maturo – non solo sulla maturità – malinconico, qu...