Il sesso, se mai c’è stato, è sparito. Con l’arrivo del capitolo sul “rosso” (è quella la safe word tra i due ormai coniugi) l’attrattiva del sadomaso come terreno di negoziazione, pratica a cui iniziare una ragazza da comprendere e introiettare, che attira e repelle al tempo stesso, è finita. I due praticano sesso convenzionale in abbondanza e ogni tanto quello sadomaso senza troppe storie. Di fatto non è più una questione né un dettaglio che distingue il film dai suoi simili.

Cinquanta Sfumature di Rosso inizia lì dove molti altri film sarebbero potuti finire, con il montaggio di un matrimonio e di una luna di miele a Parigi e Montecarlo immersi nella musica da classifica (una costante del film quella dei montaggi musicali) e soprattutto nel lusso. Come già il capitolo precedente anche questo flirta con un catalogo di prodotti ad altissima spesa. Macchine, case, aerei, bicchieri, gioielli, abiti, arredamenti e ogni cosa possa costare. A questo il film accompagna in maniera più eviden...