Francamente, ero andato a questo film molto prevenuto. Mi aspettavo il solito prodotto che parla di sesso in maniera stupidamente disinibita, per shockare facilmente lo spettatore e magari giocare sul suo voyeurismo.
Per fortuna, fin dalla prima fantastica scena (l’incontro al ralenti tra i due protagonisti, che si svolge in maniera decisamente inaspettata) le mie previsioni negative sono state disattese.

Non si tratta infatti di una banale storia di perversioni, ma di un’analisi (spesso, un’autoanalisi) di quattro personaggi confusi e indecisi, realizzata in maniera molto forte, ma con uno sguardo sempre attento a non criminalizzare i protagonisti in scena.
Tutto questo cercando di non scadere mai nel ridicolo involontario, anche se a tratti il pericolo sembra balenare, soprattutto di fronte a certe frasi falsamente poetiche o esistenzialiste. Ma in quei momenti, la bravura di Nichols è di cercare di stemperare la serietà degli argomenti trattati con la ...