Dimenticate lo Steven Soderbergh con la macchina da presa in mano incapace di stare fermo un solo secondo, frenetico e molto spesso anche estremamente prolisso quando si tratta di dialoghi e conclusioni: Contagion non è nulla di tutto questo ma un film secco, veloce, tanto definito nei contorni quanto ricco di spunti di riflessione importanti e ben esplorati.
 
Cosa accadrebbe se la prossima epidemia influenzale fosse più resistente e con un ritmo di contagio esponenzialmente più alto rispetto alle tante che, tragicamente, negli ultimi anni hanno fatto periodicamente capolino nella nostra società? Chi, come e con quali tempi reagirebbe il resto della popolazione, da chi dovrà cercarne una cura a chi ne verrà contagiato, da chi ne scriverà a chi dovrà gestirne le conseguenze su di un piano sia politico che economico?

 

 
Portando sul grande schermo la bellissima sceneggiatura di Scott Z. Burns – già a...