Non poteva uscire in un momento migliore questo film. Con la Francia sotto choc per le violenze nelle periferie delle sue città e in un momento in cui i conflitti razziali in tutto il mondo (Medio oriente, ma non solo) hanno raggiunto una soglia critica.
Ora, non è il caso di aspettarsi risposte e possibili soluzioni da Crash e forse questo è uno dei suoi pregi. Sarebbe stato facile rifugiarsi un ecumenismo banale, all’insegna del volemose bene, per cercare di trovare una via d’uscita ad una miscela sempre più esplosiva.
No, la pellicola mostra come il razzismo (ma soprattutto la paura, che è la vera protagonista del film) siano uno dei pochi prodotti veramente globali nel nostro mondo.

Per farlo, ci mostra come dei personaggi molto diversi tra loro (un procuratore e sua moglie, dei poliziotti, un negoziante, un regista televisivo) possano sprofondare in una razzismo variegato (talvolta becero, ma anche interessato e al “contrario&rd...