Il vero protagonista di Creed II non è Adonis Creed né Rocky Balboa, ma la famiglia Drago, Ivan e Viktor. Sono loro i personaggi più importanti, anche se il film stesso sembra non averlo capito.
Li vediamo all’inizio di giorno lavorare in un cantiere al gelo in uno stabile derelitto della periferia operaia di Kiev, poi allenamenti massacranti per poter massacrare altra gente sul ring la sera. È evidente che a Ivan non è mai stata perdonata la sconfitta nella notte di Natale del 1985 davanti al partito e ad un pubblico addirittura convertito al pugile americano. Padre solitario e duro, oggi sveglia il figlio con un cazzotto dolce in pieno petto (il quale è così grosso che probabilmente non sentirebbe nessun altro gesto), e la cosa dice tutto quel che c’è da dire. In una mossa, un mondo. A scrivere, stavolta, c’è Sylvester Stallone.

A differenza di Creed, infatti, per il sequel c’è il Rocky originale alla sceneggiatura (e come sempre alla produzione). Stavolta la storia del figlio ...