Diamantino è pensato e modellato su Cristiano Ronaldo ma questo non significa che sia Cristiano Ronaldo. È modellato sul simbolo della ricchezza e del potere di un paese, il Portogallo, che (nel film) teme di tornare nell’oblio una volta conclusa la parabola di questo calciatore, è modellato per somigliare alla persona che immaginiamo come la punta della ricchezza, dello sfarzo, della moda, del glamour e dell’adesione ad un mondo di guadagni. Quindi in Diamantino non c’è la presa in giro di Cristiano Ronaldo ma semmai l’uso di quei valori e quelle idee che il mondo ha abbinato a lui. Insomma il protagonista è modellato sul famoso calciatore non per attaccarlo ma per parlare di quel mondo lì in maniera chiara.
Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt vogliono rappresentare infatti il contrasto grottesco tra l’ingenuità del potere e la scaltra furbizia di chi ne vuole abusare. Tutto nel film è scritto come in un cartone animato anche se nulla è disegnato. Tutto è scritto con un infantile piacer...
Una storia tra Portogallo, avidità, un finto Cristiano Ronaldo e trovate da cartoon, Diamantino forse non è una scoperta in sè ma di certo i suoi due registi lo sono
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