Due uomini e un cane. Uno dei due, lo scopriamo immediatamente, sta morendo. Ha un cancro terminale e non intende curarsi. L’amico di una vita lo viene a trovare dal Canada dove vive ormai da tempo, insieme cercano un nuovo padrone per il cane di lui. È la trama di Truman, film di Cesc Gay di 4 anni fa, in cui Ricardo Darin era l’amico morente e Javier Camara quello che lo va a trovare. La versione italiana, con scelta molto centrata, mette nelle due parti Marco Giallini e Valerio Mastandrea, puntando su una chimica molto forte che già esiste tra i due, ma soprattutto sulle qualità che esprimono nella recitazione: la potenza carnefice di Giallini e quella remissiva di Mastandrea.

Giallini, al pari di Ricardo Darin, non è un attore mimetico, non diventa i suoi personaggi ma anzi riesce ad interpretarli rimanendo se stesso. Giallini è sempre Giallini, eppure è di volta in volta un personaggio diverso, un poliziotto o un delinquente, un padre amorevole o un donnaiolo come in questo caso. ...