C’è un sapore di Disney anni ‘70, di cinema casalingo e di tradizione in Il Drago Invisibile, remake solo superficialmente infedele del film del 1977, ma in realtà vicinissimo alle sue atmosfere, fieramente vecchio stampo, conservatore e capace di ripudiare con ogni sua scena la complessità moderna che il cinema per ragazzi o per bambini ha deciso di seguire (non sempre con successo). La Disney, che da un lato confeziona animazione adulta mascherata da gioisità infantile, che tratta temi pesantissimi con coniglietti pelosi, poteri magici e principi e principesse, dall’altra sceglie anche di riavviare se stessa con un film che fa quel che oggi è la cosa più normale (mescolare reale e animato), imitando il tono e lo stile di quando simili mescolanze erano pionieristiche.

Il drago (invisibile) aggiornato alla grafica digitale ha le furbizie del character design moderno, come i diversi segni sul corpo (cicatrici, un dente rotto, sfregi…) mai spiegati e messi là per dare profondità e ...