Dalla Germania fino alla Sicilia, in questo film italiano (ancora una volta) si viaggia verso il Sud per ritrovare se stessi. Il movimento dal nord al sud, ma anche dal centro città alla provincia, come modo per recuperare le fila della propria umanità è diventata la modalità espressiva più usata del cinema italiano. Qui in Drive Me Home si parte dall’estero, da una situazione in cui due amici si reincontrano dopo vent’anni: uno è inguaiato di debiti, l’altro un camionista con tempi di consegna stretti. Lo stesso devieranno, si divertiranno, scopriranno cose su di sé e litigheranno come in qualsiasi road movie.

Ed è proprio questa la tragedia di Drive Me Home, di essere come qualsiasi road movie, e quando non lo è di essere come qualsiasi film italiano. Vinicio Marchioni e Marco D’Amore (abbastanza buona la chimica tra i due) recitano con un siciliano a corrente alternata, li vediamo interpretati da due attori più giovani in un flashback iniziale e poi adulti. I ragazzi hanno un sicili...