Era da tempo che non si vedeva una commedia così divertente e ben fatta. Un film in cui non si esagera, dove gli attori non gigioneggiano facendo leva solo sul loro talento, ma che racchiude le numerose (e spassose) gag in una trama ben strutturata.
E con un regista (David Dobkin), con un ottimo senso del ritmo, in grado di lasciare un segno anche in un prodotto che, normalmente, è affidato quasi esclusivamente agli interpreti. Che, peraltro, sono in ottima forma. Se Owen Wilson come faccia d’angelo (ma anche lui ha i suoi scheletrucci nell’armadio) è perfettamente in parte, Vince Vaughn è in stato di grazia, nel ruolo del più duro (apparentemente) dei due maniaci delle nozze (altrui).
E con un regista (David Dobkin), con un ottimo senso del ritmo, in grado di lasciare un segno anche in un prodotto che, normalmente, è affidato quasi esclusivamente agli interpreti. Che, peraltro, sono in ottima forma. Se Owen Wilson come faccia d’angelo (ma anche lui ha i suoi scheletrucci nell’armadio) è perfettamente in parte, Vince Vaughn è in stato di grazia, nel ruolo del più duro (apparentemente) dei due maniaci delle nozze (altrui).
Peraltro, sotto la patina di satira spensierata, non mancano le riflessioni interessanti sull’istituzione del matrimonio, spesso mascherate con le scommesse e le regole di comportamento per gli imbucati.
Molto più sorprendente, invece, lo strepit...
John e Jeremy sono due amici con una passione: imbucarsi ai matrimoni e rimorchiare le invitate single. Ma quando si troveranno di fronte alle nozze più prestigiose dell’anno, qualcosa cambierà…
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