E' stato il figlio parla di come una fortuna inaspettata, figlia di una tragedia, rovini una famiglia che vuole usarla per arrivare all'agognato benessere materiale. Storiaccia di periferia e mafia, di velleità e consumismo che si alimenta prima e termina poi nel sangue, una dramma nerissimo raccontato con un senso del grottesco degno della miglior commedia spensierata, una versione acquietata dell'umorismo esagerato, teatrale e a tratti surreale che Daniele Ciprì ha affinato negli anni di collaborazione con Maresco. Si potrebbe quasi dire che il primo film da regista di Ciprì è una versione for the masses delle più audaci opere precedenti. Non per questo però è meno efficace.
Nella periferia degradata di Palermo E' stato il figlio ci arriva prima con le immagini e poi con la storia. La racconta con i frontali dei palazzi verso i quali si avviano i protagonisti, con dettagli dei cortili, delle finestre a cui si affaccian...
Il primo film italiano in concorso a Venezia è un commedia amarissima dal dilagante umorismo di regia che rielabora in forma commerciale la materia di Ciprì e Maresco...
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