In una landa in cui la bontà, la tolleranza, il buon senso e i cari vecchi antichi valori fioriscono come margheritine in un prato Easy, come Django, viaggia con una bara. Questa landa è l’Est Europa e Easy, ragazzo con problemi di relazione in seguito ad un trauma, è stato ingannato dal fratello. Ora deve riportare un morto alla sua famiglia, un operaio deceduto sul cantiere.
Easy però è naive e perde quasi subito l’auto. Il suo viaggio proseguirà di autostop in autostop, a dorso di mulo e con ogni mezzo di fortuna, grazie al buoncuore di sconosciuti.
Easy però è naive e perde quasi subito l’auto. Il suo viaggio proseguirà di autostop in autostop, a dorso di mulo e con ogni mezzo di fortuna, grazie al buoncuore di sconosciuti.
Se fossimo in America Easy sarebbe stato presentato al Sundance film Festival tanto la sua idea di cinema è vicina alla tenera stranezza che domina il festival di Redford. Un personaggio poco convenzionale in una situazione assurda (con un mezzo di trasporto assurdo) e un viaggio in cui scoprire sé attraverso gli altri. Il campionario della bontà c’è tutto e Easy ha intenzione di non saltare nemmeno una tappa. Lasciata alle spalle quella...
Molto tenero, controllato e concentrato nel raccontare un ritorno alla natura, Easy è tenuto a galla da Nicola Nocella
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