Endless, la recensione

Nel grande calderone della recente virata del teen movie al melodramma (ma quanti film su adolescenti malati o alle prese con un lutto sono usciti negli ultimi anni? Dai più pop come A un metro da te ai più autoriali come Babyteeth) c’è anche Endless di Scott Speer, che invece sceglie, in modo disastroso, di aggrapparsi al dimenticato filone del film metafisico, in cui è il misterioso contatto tra l’aldilà e il mondo reale a fare da trainante narrativo.

La storia è quella di Riley (Alexandra Shipp), una liceale con la passione per il disegno ma che è decisa a fare l’avvocato per accontentare i suoi genitori. Riley sta con Chris (Nicholas Hamilton, l’Henry Bowers di It di Andy Muschietti), un ragazzo che… va in moto.

Lui semplicemente va in moto.

Il loro amore sembra perfetto, nonostante lei sia una riccona e lui un poveraccio: ma tutto va in frantumi quando Chris muore in un incidente stradale causato da Riley, per cui iniziano i sensi di colpa. Però Chris non è ...