È il testamento a un ottimo B movie questo sequel che già inizia male, con una sequenza confusa impreziosita da dialoghi assurdi, e finirà anche peggio, in una lunga serie di buone regole infrante senza saperlo fare con classe. Escape Plan era stato il primo vero duetto tra Stallone e Schwarzenegger (l’ammucchiata di I Mercenari davvero non conta) e contro ogni previsione era stato un godibilissimo film dalla sceneggiatura sottile e i personaggi ben disegnati. Il sequel non conserva niente di quell’esperienza, non ne ha il gioco fino sul genere del cinema d’evasione, non ha ne nemmeno i medesimi personaggi, perché anche gli unici a tornare (l’esperto di prigioni Stallone e il suo socio 50 Cent) sembrano altri.

Con uno standard di messa in scena degno dei telefilm e un’azione montata così male da far venire voglia di uscire dalla sala, Escape Plan 2 è il tipico caso di “sindrome cinese”, cioè la mondializzazione forzata di un film per aprirgli la strada orientale. Con l’ingresso di capi...