Fango e gloria rientra nelle operazioni messe in piedi per il centenario della prima guerra mondiale, puro cinema istituzionale realizzato con fondi e collaborazione di molti diversi apparati statali (su cui spiccano RAI e Luce), tutto nelle mani di Leonardo Tiberi che ha deciso di strutturare il film in due parti diverse incrociate e intrecciate. Una è quella puramente finzionale, che segue un ragazzo i cui sogni, le cui aspirazioni e la cui vita sentimentale è interrotta dalla chiamata alle armi e dalla partenza per il fronte dal quale scrive, dal quale ritorna a tratti e sul quale (lo vediamo fin dall’inizio) in definitiva morirà. L’altra è formata dai filmati di repertorio colorati e narrati con la voce fuoricampo dello stesso protagonista (Eugenio Franceschini).
Mentre la prima parte è molto canonica e ripiegata su standard di fotografia e raffinatezza di scrittura di sicuro impatto sui dirigenti che hanno approvato e supervisionato il progetto (ovvero quelli delle pri...
Operazione di pura propaganda nazionalista nelle cui pieghe però si trova uno dei migliori utilizzi del materiale di repertorio visti negli ultimi anni
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