Forse non era proprio un documentario girato dal figlio la maniera migliore per celebrare, ricordare ma anche lanciare il mito di Franca Sozzani presso chi non la conosce o non conosce l’estensione e le proporzioni della sua influenza nel mondo della moda e dell’arte.
La direttrice di Vogue Italia che è riuscita a far diventare l’edizione localizzata di un mensile di moda la sua versione più ricercata e raffinata, che è riuscita a fare della pubblicazione una forma d’arte, che ha sfondato le gabbie espressive, che ha usato i servizi di moda non per mettere in mostra pantaloni e giacche ma per commentare i fatti di attualità, per creare storie, mood, tensioni e sensazioni, probabilmente meritava qualcosa di più complesso.

Invece il documentario di Francesco Carrozzini la racconta da un punto di vista intimo, come può fare un figlio, ma anche con pochissima profondità, girando attorno ad alcuni temi senza mai andare a fondo, mancando regolarmente ogni occasione di invadere la sua protago...