Se dovessimo sconfinare nella saggistica e stilare un vero e proprio manuale del remake perfetto di questi anni in cui il cinema americano ci ricopre di rifacimenti, Fright Night meriterebbe un posto d'onore nel capitolo "Esempi da seguire".
Basato sull'orchestrazione generale di Ammazzavampiri (esordio di Tom Holland) ma completamente riscritto nelle dinamiche tra personaggi da Marti Nixon (una che sceneggiava Buffy e che si è dilettata con roba tipo Mad Men, ma mostra di saper giocare metacinematograficamente con il fatto che i vampiri sono di moda) e infine diretto con sapienza, senso dell'equilibrio e straordinario ritmo da Craig Gillespie, già regista di Lars e una ragazza tutta sua, Fright Night è il risultato dell'equazione perfetta, corredato da un 3D rigoroso, ben fatto e coatto con tutto il suo corredo di fuoriuscite dallo schermo che riescono a lanciare oggetti in faccia agli spettatori senza farlo sembrare un espedientucolo. E...
Scordatevi che è un remake, Fright Night è un film ripensato dalle fondamenta e bene. Una delle poche action comedy che sa vincere anche sul terreno della metafora. E in 3D
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