FROZEN 2 – IL SEGRETO DI ARENDELLE, DI CHRIS BUCK E JENNIFER LEE: LA RECENSIONE

I personaggi ci sono tutti, ma lo spirito che animava Frozen è annacquato. Questo sequel che prende le mosse dal passato, dalla storia di Anna e Elsa, per continuare quel percorso di scoperta della loro identità iniziato nel precedente, non ha lo stesso furore rivoluzionario né l’attenzione maniacale alla storia.

Inizia molto bene con quell’idea tipica pixariana che il racconto orale sia sempre fallace e portatore di menzogne, e che solo vedere gli eventi da un altro punto di vista consenta di accedere alla verità, che è la grande metafora del cinema: il punto di vista è quello che crea senso. Nei film Pixar questo avviene sempre tramite video, qui invece a farlo è la memoria dell’acqua e statue di ghiaccio che ricordano per posa drammaturgica e potere evocativo quelle che popolano The Witness di Jonathan Blow.

Se dunque Elsa prosegue il proprio percorso alla scoperta di sé, il film prosegue l’idea d...