Non possiamo sapere se Christoph Waltz volesse davvero esordire alla regia o se gli interessasse di più fare il regista così da poter prendere se stesso in un ruolo diverso dal solito all’interno di una storia che gli interessa. In Georgetown è infatti un ruvido e scomodo omino che si aggira nel mondo diplomatico, vivendo di menzogne ed espedienti. La sua svolta è agganciare e sposare una donna decisamente più anziana di lui, una ex giornalista di settore molto inserita a Georgetown, il sobborgo della diplomazia di Washington. Tramite lei tenta la sua scalata a quel mondo in cui non riesce ad entrare da sé. Ed è una storia vera.

Ci sono tantissimi elementi di interesse per un attore in questo personaggio ambiguo, pieno di sfumature di cui scopriamo qualcosa di nuovo ogni 5 minuti, qualcosa che la recitazione aveva nascosto ma la trama svela, e che ci sorprende di continuo perché è lo stesso personaggio a recitare parti diverse nel film. È un grandissimo esercizio, molto complicato, ma ...