Per scappare dai doveri di Capitan America e da un cinema in cui la recitazione richiesta è molto basilare e solo padroneggiandola davvero si può far emergere la propria arte in una macchina così spettacolare complessa, Chris Evans trova un lido più sicuro e controllato, un film indipendente con le caratteristiche di quello “ben recitato”, in cui il riflettore è tutto su di lui e non sulla sua maschera o sull’azione, in cui è molto più facile insomma che si noti la recitazione.

Il paradosso è che anche qui arriva qualcosa o qualcuno a metterlo in ombra. È McKenna Grace, bambina di 11 anni che nel film interpreta sua figlia (la protagonista della storia ma, per le magie del montaggio e della messa in scena, non la protagonista del film), nuova bambina prodigio del momento (e per i prossimi 2-3 anni) e come spesso capita in questi casi di straordinaria intensità.

In una famiglia di geni Frank ha deciso di rifiutare di coltivare il proprio dono, specie dopo aver visto come sua sorella, br...