C’è una scelta ben precisa alla base di questo nuovo Giustiziere Della Notte: la violenza ai danni delle donne che scatena la reazione del giustiziere non la si vede, quella ai danni dei criminali è invece curata con fare pornografico da Eli Roth, che se ne intende. È l’esatto contrario di quel che accadeva nell’originale, in cui una delle scene più dure, note e memorabili è quella in cui moglie e figlia dell’onesto Paul Kersey vengono violentate e picchiate selvaggiamente. Molto più efferata e disturbante di quelle in cui il giustiziere giustizia. La differenza sta nel fatto che in quel film guardare la violenza era sofferenza (inflitta a chi non lo merita), qui è piacere (inflitta a chi lo merita).

Parte da qui l’ambiguità morale che domina questo film incerto. Perché questo remake di Il Giustiziere Della Notte dà continuamente (e abbastanza fastidiosamente) un colpo al cerchio e uno alla botte. Prima carica molto il senso di frustrazione, il desiderio di rivalsa, la percezione dell’...