L’inizio di Gli Sdraiati è una promessa che non sarà mantenuta.

Contravvenendo a qualsiasi pratica stabilita del cinema leggero italiano il film spara subito le sue cartucce più interessanti. Parte sottotono, con un ritmo morbido e rallentato, reso interessante da un montaggio inusuale, spezzato, sconnesso e subito avvincente. Il risveglio di un figlio di genitori divorziati a casa del padre, la colazione, andare a scuola con gli amici in bici, tutto è narrato per minuscole ellissi con un accompagnamento musicale che sembra una rielaborazione moderna delle colonne sonore delle commedie italiane anni ‘60. Racconta quel che raccontano sempre le commedie italiane (iniziare con un risveglio) ma in una maniera che annuncia un film completamente diverso dal solito.
Purtroppo, si diceva, è una promessa che non sarà mantenuta.

Adattando il libro di Michele Serra, il film abbandona necessariamente la forma epistolare con cui era scritto e crea una trama attorno a quell’atmosfera, quei personagg...