GLI UOMINI D’ORO, DI VINCENZO ALFIERI – LA RECENSIONE

Ci stiamo arrivando, piano piano, a fare cinema di genere di livello medio che sia buono e (magari) anche ottimo. Lo si capisce dal fatto che in Gli Uomini d’Oro, un noir di periferia moderno, un film di rapina, tensione, violenza e conseguenze amare, tutto il comparto tecnico funziona benissimo. Quello che prima era un limite evidente (i film non sembravano di genere, non suonavano di genere, arrancavano non appena le scene erano un po’ più movimentate di un dialogo) adesso sembra scavalcato.

Sia il look di Gli Uomini d’oro (il direttore della fotografia è Davide Manca, lo stesso di I Peggiori e 2Night) che il sound (nei curriculum del team che si occupa del reparto sono ci sono esperienze in Addio Fottuti Musi Verdi, Lo Chiamavano Jeeg Robot e la serie Catch-22), sono del livello giusto e non sono più una zavorra ma anzi aiutano il film là dove ne ha bisogno per guadagnare credibilità.

E di credibilità, purtroppo, ne ...