Robert Guédiguian compie un passo indietro rispetto alle sue opere precedenti con il confuso e poco convincente Gloria Mundi, presentato in concorso alla 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Daniel (Gérard Meylan) scopre di essere diventato nonno della piccola Gloria poco prima di essere rilasciato dal carcere, dove ha trascorso venti anni.
La situazione della sua famiglia è però assai complicata: la figlia Mathilda (Anais Demoustier) ritorna al lavoro poco dopo essere diventata madre, mentre il genero Nicolas (Robinson Stévanin) lavora come autista utilizzando l’app di Uber. Sylvie (Ariane Ascaride), la moglie di Daniel, ha inoltre avuto con Richard (Jean-Pierre Darroussin) una figlia chiamata Aurore (Lola Naymark), sposata con Bruno (Grégoire Leprince-Ringuet), con cui gestisce un negozio di compravendita di oggetti usati.
La sceneggiatura firmata da Guédiguian in collaborazione con Serge Valletti non trova mai la chiave giusta, cercando probabilme...