È con una buona vibrazione spielberghiana che si apre Godzilla II: King Of The Monsters, rielaborando la maniera in cui si era aperto il primo (anch’esso all’insegna della famiglia e della perdita) ma ribassando il punto di vista a quello di una ragazzina.

È Millie Bobby Brown, già protagonista di Stranger Things e quindi già aderente all’immaginario post-spielberghiano. A partire da lei, sua madre e suo padre, si snoda l’avventura del ritorno dei kaiju, questa volta tanti e tutti insieme. Se il primo Godzilla affermava e illustrava la presenza del re dei mostri, lo faceva scontrare con un nemico e poi rinascondere, stavolta Godzilla è qui per rimarcare la propria supremazia su quello che ormai definitivamente è un pianeta in cui gli umani devono convivere con i titani. Per questo qui capiremo meglio chi sono e da dove vengano (addirittura perché).

E forse anche in virtù del punto di vista di una ragazzina, Godzilla II: King Of The Monsters è un film che ritara l’età media portandola p...