Quella di Goldstone – Dove i Mondi si Scontrano è esattamente la direzione che il cinema poliziesco contemporaneo deve intraprendere, quella che meglio gli consente di dire qualcosa, quella che più sembra avere un senso per prendere le distanze da quel che sono diventati ad oggi gli altri generi del cinema, e infine quella che meglio si adatta al suo specifico in un momento in cui tutti gli altri generi sembrano saccheggiare le invenzioni del poliziesco. Silenzioso, rarefatto ma anche deciso, duro e tutto d’un pezzo ad un livello quasi maniacale, Goldstone è scritto e diretto da Ivan Sen sognando di essere Taylor Sheridan (re contemporaneo del genere).

E nonostante quanto scritto, purtroppo, non è eccezionale.

È evidente che Sen ha tutti i riferimenti giusti e ha chiaro in testa cosa vada fatto, le intenzioni sono effettivamente impeccabili e incriticabili. L’esecuzione invece lo è.

Il suo problema è che non riesce a centrare quell’equilibrio asciutto e quella capacità di non per...