Lande desolate, paesaggi tra il dimenticato e il post-qualcosa, colmi di ruderi abbandonati, di strutture che potrebbero anche risalire ad altre ere passate ma tecnologicamente più avanzate, in Italia possono esistere solo nel meridione e per questo è quello il luogo in cui i racconti più assurdi diventano di colpo credibili. La Guerra Dei Cafoni è ambientato nel 1975 in Puglia e adattando bene l’omonimo libro di Carlo D’Amicis mette in scena un mondo privo di adulti (eccezion fatta per il barista), in cui esistono solo bambini che perpetuano con violenza una legge battagliera che gli preesiste. Ogni anno i signori si scontrano con i cafoni, i figli dei proprietari terrieri contro quelli dei contadini, alimentati da un’inimicizia aprioristica cercano di imporre il proprio dominio sugli altri con cattiveria, angherie e violenze.

A smuovere le acque arriva una figura intermedia, un cugino del capo dei cafoni, figlio di un meccanico. Provenienza cafona ma reddito più alto, un mestiere in ...