“Perché non mi ha detto nulla?” chiede con occhi lucidi Veronica (Laysla De Oliveira) a Padre Greg (Luke Wilson), il prete incaricato di pronunciare l’elegia funebre di suo padre Jim (David Thewlis). La domanda è solo una tra le molte che restano senza risposta in Guest of Honour, il dramma diretto da Atom Egoyan presentato in Concorso in questi giorni al Festival di Venezia.
Che vi siano punti insoluti nell’intreccio di linee temporali del ritratto padre-figlia del cineasta canadese non sarebbe, di per sé, un difetto: è la fiacchezza della scrittura – prolissa e fuori fuoco, considerati gli standard di Egoyan sceneggiatore – a decretare il fallimento di un’operazione che, in partenza, dimostrava un potenziale poi colposamente sprecato.
Nell’odissea di Veronica, finita in carcere per l’ingiusta accusa di abuso di potere sullo studente diciassettenne Clive (Alexandre Bourgeois), passato e presente s’intrecciano per rivelare gra...
Con il fiacco Guest of Honour, Atom Egoyan non sfrutta appieno il potenziale di una dramma incentrato su memoria ed espiazione
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