I duelli, coreografati da Ching Siu-tung, sono esagerati, assurdi, le sequenze di guerra cariche e ridondanti, ogni scena è studiata per essere un piacere per gli occhi. E’ proprio questa esagerazione, questa insistenza sulla componente visiva l’aspetto migliore, che però, come insegnano i due nuovi capitoli di Matrix, da sola non sarebbe sufficiente per fare un film.
Oltre al fatto che Yimou ha molto più buon gusto dei fratelli Wachowski, in Hero (al contrario che in Matrix 2 e 3) la ridondanza visiva riempie una storia ben congegnata.
Nameless, un fortissimo guerriero interpretato da Jet Li, viene ammesso al cospetto dell’imperatore di Qin per aver eliminato tre feroci assassini che si opponevano ai suoi piani di conquista. Da qui comincia il racconto della loro sconfitta, abilmente suddiviso in sequenze grazie a un uso magistrale dei colori. In ogni sequenza si approfondiscono i rapporti che legano i tre assassini, la storia d’amore fra F...