Cambia tutto alle redini di Hotel Transylvania all’alba del terzo film e finalmente tutto gira per il verso giusto. Dopo due film mortificanti in cui uno dei più grandi animatori freelance dei nostri anni (Genndy Tartakosvky) è stato a servizio della banda Adam Sandler (produttore e nel secondo film anche sceneggiatore), ora con un cambio in cabina di produzione (via Smigel e Sandler) e nella stanza degli sceneggiatori (dentro lo scrittore di Austin Powers e collaboratore di Tina Fey assieme allo stesso Tartakosvky), il film finalmente acquista un senso anche se la trama ormai stiracchiata e incapace di dare molto è quello che è.

Quella che ormai è una famiglia mista di mostri e umani se ne va in crociera, una crociera per mostri, evidentemente, nella quale un capitano umano sembra pronto a soddisfare tutti i desideri degli ospiti ma si svela in realtà ben presto essere la nipote del più grande nemico del conte. È tutta una trappola e lei medita di sedurlo ed ucciderlo. Inconsapevole l...