Ci sono due personaggi in Il Grande Spirito: un ladro e uno scemo, un minorato, che vive nella mansarda sul tetto di un palazzone. All’inizio il primo è protagonista in una partenza poliziesca: non è una cima più una mezza tacca fanfarone ma in una rapina truffa i complici che lo disprezzano, prende dei soldi non suoi e scappa. Il secondo lo nasconde al termine di un lungo inseguimento tra vicoli e tetti di quartieracci (non male!), ed è protagonista della parte centrale del film una commedia italiana in cui lo scemo si rivela un idiot savant (gli idiot nel cinema italiano sono sempre savant!) molto tenero, pieno di sentimenti e difficoltà che il mondo non è capace di aiutare ma sa solo raggirare.

Tutto quel che nell’inizio prometteva una certa coolness al ribasso, ambienti ben messi in scena e un personaggio non male (tipico da poliziesco urbano in piena ricerca di rivincita avendo superato da tempo la gioventù), rivela gradualmente un più usuale background di operai e fabbrica su cui...