IL PECCATO, DI ANDREI KONCHALOVSKY – LA RECENSIONE

Chi l’avrebbe mai detto che Andrei Konchalovsky, due volte Leone d’Oro per la miglior regia, autore di A 30 secondi dalla morte e Tango & Cash, russo emigrato in America e ora regista di alto profilo europeo, sarebbe finito a girare un film che sembra scritto da uno degli sceneggiatori di Renzo Martinelli. Dei film del regista di Piazza delle 5 Lune o Barbarossa questo Il Peccato ha la temibile letterarietà, la solennità delle interazioni, il fatto che il protagonista più che parlare declami e soprattutto il fatto che tutti conversino tra di loro scambiandosi notazioni storiche, come se interagissero con il senno di poi.

Il primo impatto con Il Peccato è insomma più che sconfortante, anche perché la fotografia saltella tra le citazioni pittoriche obbligatorie e l’anonimato. Più il film avanza, però, più è evidente che sotto questa patina terribile c’è qualcosa. E a mano a mano che si avvicina alla fine riesce misteriosamente...