Uno scrittore famoso torna nel paese dove è cresciuto: l'Algeria. Il momento è teso: gli arabi musulmani vogliono che i francesi vadano via dalla regione africana che occupano dal 1830 avendovi trasferito in massa dei nativi d'oltralpe per permettere loro di mettere radici e considerarla ormai la loro casa.
Ora è il 1956. Mentre scoppiano le bombe lo scrittore famoso, contestato sia da chi vuole che i francesi restino sia da chi desidera che i francesi levino le tende, torna a trovare la madre tuffandosi nei ricordi d'infanzia: l'assenza di un padre morto nella Grande Guerra del '15-'18, la povertà (“Chi sono i poveri mamma?” “Noi”), la nonna severa, le prime bugie, lo zio scherzoso che gli insegna a fumare, il compagno di scuola arabo dallo sguardo diverso che lo chiama “femminuccia”, il maestro di scuola che vede per secondo la sua sensibilità artistica, il lavoro estivo, la prima bambina ...
Traducendo in immagini il romanzo incompiuto di Albert Camus, Gianni Amelio racconta con stile elegante e struggente l'infanzia e quelle madri che lasciamo per diventare grandi...
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