Se c’è un unico appunto che posso muovere, un solitario sassolino nella scarpa, un trascurabile pezzo di rucola fra i denti da rimuovere prima di gettarmi a capofitto nella discussione, è questo: Il Regno dei Sogni e della Follia (The Kingdom of Dreams and Madness), il documentario di Mami Sunada dedicato allo Studio Ghibli, è uno splendido viaggio di quasi due ore di durata nel mondo segreto di questa fondamentale realtà della cinematografia giapponese – e ovviamente mondiale – che pare più che altro indirizzato a chiunque ne abbia almeno una conoscenza di base.

A quelle persone che non si stupiscono nel vedere un cartone animato popolato da “procioni” (tanuki, per l’esattezza) con i testicoli al vento, a chi non si domanda perché un bambino non rimanga perplesso dal trovare una pesciolina rossa dal viso alquanto antropomorfo, a chi non ha bisogno di sapere come o perché l’incidente occorso a Marco Pagot l’abbia trasformato in maiale.

A chi, insomma, senza aver...