Il talento del calabrone
di Giacomo Cimini
18 novembre 2020
Nell’epoca degli attentati in diretta social e di una violenza sempre live, registrata o registrabile, il regime delle possibilità dello sguardo sul male ha trasformato i suoi contorni indelebilmente, trascinando con sé anche il linguaggio cinematografico, ora obbligato a pensare nuove visibilità del dolore. È in questa traiettoria che si inserisce il thriller Il talento del calabrone di Giacomo Cimini. Sebbene sia drammaturgicamente tutt’altro che perfetto, il film ha dalla sua, oltre a una solida prova di regia, l’originalità dell’intuizione: andare direttamente dentro al mezzo di comunicazione per cercare di metterne in luce le responsabilità comunicative.
È infatti dallo studio di una radio milanese che partono le premesse del dramma. Durante una trasmissione il presuntuoso e montato dj radiofonico Steph (Lorenzo Richelmy) ricevete la chiamata di un ascoltatore, Carlo (Sergio Castellitto), il quale annuncia in diretta che si sta per suicidare. Qualora Steph dovesse riattaccare, Car...
Forte di una solida messa in scena, Il talento del calabrone rimane un’ottima prova di regia di Giacomo Cimini, che dimostra un controllo sulla scena e sul ritmo (complice il montaggio) piuttosto raro nel panorama italiano.
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