Nell’estate del 1996, avere sedici anni significava principalmente aspettare con l’acquolina in bocca la fine di settembre.

Il ritorno sui banchi di scuola, la perdita della giovinezza e delle diottrie sopra le pagine del Rocci con i suoi caratteri di stampa adatti giusti ai lillipuziani, erano accidenti che sarebbero stati addolciti dall’arrivo nei cinema del film “campione d’incassi in America!”, Independence Day. Negli Stati Uniti, dove l’estate è da sempre il terreno più fertile per il blockbuster, gli spettatori avevano iniziato a gustare il film fracassone e spassosissimo di Roland Emmerich già dal 2 luglio, mentre in Italia, ieri come oggi (non sempre, ma capita ancora), dovevamo aspettare fino al termine della “bella stagione”.

Nei 20 anni che separano l’uscita di Independence Day e Independence Day Rigenerazione sono accadute tante cose nel mondo del cinema.

Dentro e fuori dal grande schermo.

Fuori dallo schermo si è venuta a creare una situ...