Era possibile rendersene conto già in Daddy’s Home, commedia appartenente al genere “commedia con Will Ferrell” decisamente più riuscita della media, più equilibrata, divertente e soffice del solito, che nonostante la propria smaccata convenzionalità riusciva in ognuno degli obiettivi che si poneva, che raccontava una storia e faceva ridere là dove meno ce lo sì sarebbe potuti aspettare. La formula è ripetuta con ancora maggiore pregnanza ora in Instant Family, nel quale Anders racconta una storia che, evidentemente, gli sta più a cuore.
Siamo sempre dalle parti del cinema che parla di famiglie ma questa volta il tema è l’adozione. Pete e Ellie non avevano mai pensato ad un figlio e quando cominciano a farlo con una naturalezza che non ha nessun senso (ma funziona!) finiscono a caricarsi all’idea di adottarne uno. Attraverseranno l’iter dell’adozione, entreranno a contatto con diversi bambini e fara...
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